DI PADRE IN FIGLIO…
Vittorio, Franco e Michele: le tre generazioni dell’Oreficeria Frigo

Tutti ad Asiago conoscono il negozio dei Frigo, ma forse non tutti, almeno i non più giovani, sanno che un tempo, li non si entrava solo per riparare l’orologio malfunzionante o per acuistare un pegno d’amore, ma anche per aggiustare la bicicletta o il motorino! Possono apparre due mestieri antitetici tra loro quello dell’orologiaio e del meccanico eppure proprio entrabi questi lavori svolgeva Vittorio Frigo, classe 1918, padre di Franco e Anna

È la spiccata manualità a caratterzzare Vittono già all’età di tredici anni, quando collabora alla costruzione del Sacrario militare di Asiago quale fabbro, emergendo per la sua abilità all’interno di una squadra di quaranta operai ben più maturi ed esperti! Manualità e genialità: basti pensare che la prima motoslitta in Altopiano è stata costuita proprio da lui.
Sono i motori, assieme agli orologi, infatti, la sua grande passione; passione che riesce a concretizzare quando, nell’ormai lontano 1935, apre una piccola officina in Via Lobbia (vicino a dove ora è situata l’oreficieria del figlio Franco) continuando, parallalemente l’attività di orologiaio

Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale e il relativo impegno militare. egli si trova costretto ad affidare la gestione del negozio alla sorella e ad uno dei fratelli ma non smette mai di lavorare: infatti, anche durante il servizio di leva continua occasionalmente a riparare qualche orologio, utilizzando gli attrezzi che porta sempre con sé, all’interno dell’inseparabile zaino. Finita la guerra e dopo una parentesi di prigionia tedesca, finalmente Vittorio riesce a tornare nell’amata terra natia, si sposa, nascono i figli Franco e Anna e riprende appena possibile l’attività forzatamente interrotta.
Sono anni difficili quelli che lo attendono: anni caratterizzati da duro lavoro e immensi sacrifici, ripagati quando, nel 1950, riesce a realizzare quel sogno che ancora oggi è per molti giovani un’utopia: l’acquisto della casa. Si rende necessario concentrarsi su una sola delle due attività e, alla fine la passione per gli orologi prevale; così, negli anni ’60, l’attività viene ampliata ad oreficeria, grazie all’esperienza maturata da Vittorio nelle saldature, che lo fa diventare abile anche in questo settore

Ha appena 8 anni Franco quando, sulle orme del padre. impara a smontare e rimontare il primo orologio e pochi anni dopo si trova costretto a sostituire il padre temporaneamente trasferitosi in Australia nella
gestione dell’attività di famiglia, maturando quell’esperienza che gli consentirà di prendere definitivamente in mano le redini del negozio negli anni ’70.

Siamo ormai ai giorni nostri ed una nuova generazione Frigo si avvicina alla professione: il figlio di Franco, Michele, frequenta la Scuola orafi a Vicenza oltre a vari corsi di specializzazione, tra cui quello di gemmologia e incastonatura

Non eredita invece dal papà e dal nonno l’interesse per gli orologi tanto che Franco resta l’ultimo orologiaio presente in Altopiano

Un’arte, quella dell’orologeria, ormai abbandonata dai giovani, un po’ per il progresso tecnologico ma soprattutto per la pazienza certosina che la medesima richiede, unitamente ad una rara passione e ad un’ altrettanto rara manualità che lo stesso Franco accosta a quella di un micro chirurgo.
Non ci resta, di questi tempi, che fare un grosso in bocca al lupo a Michele per un proseguimento di questa ormai storica attività, nella speranza che la tradizione non venga interrotta nemmeno dalle future generazioni

 

Andrea, riparatore di orologi, sulle orme di nonno e bisnonno
Il ragazzo, che ha raccolto un’attività sempre più rara, rappresenta la quarta generazione dei Frigo orefici

 

Smontare e riparare orologi lavorando di precisione richiede abilità manuale e concentrazione, ma anche una grande passione. Quella passione che Andrea Frigo, classe 2005, ha raccolto da nonno Franco. Il ragazzo, all’ultimo anno di studi all’Istituto meccanico di Asiago, già qualche anno fa ha voluto che il nonno gli insegnasse quel mestiere che a sua volta gli aveva tramandato il padre Vittorio. Un lavoro molto delicato che richiede tanta pazienza, è sempre più raro e che in questo caso è stato favorito dal passaggio di nozioni tra generazioni.
Andrea rappresenta la quarta generazione dei Frigo orefici, e quasi stupisce sapere di un giovanissimo che decide di raccogliere l’esperienza familiare e dare continuazione a un mestiere che appare in via di estinzione. L’oreficeria Frigo è un bell’esempio di come, accanto alle innovazioni e ai cambiamenti a cui ogni attività è sottoposta, si sia riusciti a mantenere competenze e attività sempre più rare. Il capostipite Vittorio, nato nel 1918, grazie a una spiccata manualità già da giovanissimo si era “inventato” vari mestieri legati alle sue passioni: i motori e gli orologi, adattandosi ai tempi e a quelle che erano le richieste e quindi le possibilità di lavorare. Inizialmente riparava biciclette e motori-ni, poi, nel 1935 ha aperto una piccola officina e parallelamente ha proseguito l’attività di orologiaio.

Quando, dopo anni di sacrifici e duro lavoro, gli eventi della vita lo portano a dover scegliere a quale attività dedicarsi, a prevalere è la passione per gli orologi, ampliandola negli anni ’60 ad oreficeria e diventando abile anche in questo grazie alla sua esperienza nelle saldature. Il figlio Franco è ancora un bambino quando seguendo le orme del padre impara a sua volta a smontare e rimontare orologi, facendosi sempre più esperto, fino a prendere totalmente in mano l’oreficeria orologeria nei primi anni settanta, assieme alla moglie. Lo scorso giugno per Franco e Daniela è arrivato il momento della pensione, lasciando l’attività in gestione al figlio Michele, il quale aveva tra l’altro frequentato la scuola per orafi a Vicenza e vari corsi di specializzazione tra cui quelli di gemmologia e incastonatura, ben imparando l’attività familiare di orefice. Michele non ha però ereditato da papà e nonno l’interesse per gli orologi, ma oggi, con grande orgoglio dei familiari, ci sta pensando suo figlio Andrea a non far decadere questa preziosa e rara attività artigianale.

Sotto la guida di nonno Franco si è cimentato a smontare e rimontare orologi , e la scorsa estate durante le vacanze scolastiche lavorando in negozio ha dimostrato di aver ben imparato, revisionando orologi anche impegnativi. La richiesta di revisione di orologi a mano è comunque piuttosto rara, in seguito all’avvento degli orologi automatici e degli smartwatch, che in realtà sono dei piccoli computer che hanno stravolto il mercato. Eppure ci sono ancora gli appassionati delle vecchie tipologie di orologio per i quali è un oggetto di culto al quale sono affezionatissimi. E che, in Altopiano, oggi possono continuare a contare sull’oreficeria Frigo grazie alla tradizione familiare raccolta da Andrea

Fonte: L’Altopiano